Mina Carlucci, 21 dicembre 1985
È una cantante e improvvisatrice italiana.
Prima di avvicinarsi allo studio del Jazz, ha conseguito con il massimo dei voti un Corso di Formazione Professionale Multistilistico in Canto, presso il Centro di Formazione Artistica “Percentomusica” di Roma.
Ha lavorato per alcuni anni in una compagnia teatrale e di musical, interpretando prevalentemente ruoli drammatici per la quale ha una spiccata indole.
Laureata in “Canto Jazz” con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Musica Nino Rota, sotto la guida del M° Gianni Lenoci, ha discusso la sua tesi dal titolo “Finding Monk, throught Lacy’s Schoolday”, mettendo in evidenza l’importanza di inserire, nella didattica di un cantante, uno studio di analisi e pratica del repertorio di Thelonious Monk, attraverso una diversa chiave di lettura data da uno dei massimi esponenti dell’universo monkiano, come Steve Lacy.
Ha partecipato a Masterclass con: Gianni Lenoci, Gianna Montecalvo, Stefano Luigi Mangia, Steve Potts, Eugenio Colombo, Francesco Cusa, Markus Stockhausen e Marco Colonna.
Ha partecipato al progetto ISMEZ “Music Live – I Giovani per i Giovani”, che ha portato, al suo termine, all’incisione del brano “Tips” di Steve Lacy – feat. Gianni Lenoci e Vittorio Gallo, live recording – Dicembre 2015 presso la “Casa del Jazz” – Roma; Ismez Onlus (2016).
E’ coautrice del progetto discografico “Vostok” , che vede la pubblicazione di due album dal titolo:
– “Lo spazio dell’assenza” (Golden Morning Sound – 2013)
– “La geometria delle abitudini” (Nonomori – 2017)
Ha collaborato al progetto discografico “Australasia”, di Gianluigi Spalluto, attraverso i due album: – “Notturno” (Apocalyptic Witchcraft Recordings – Inghilterra – 2015)
– “Vertebra” (Golden Morning Sound – 2013)
Ha partecipato al progetto discografico “A treasure to find, un omaggio ai Novembre”, attraverso un nuovo arrangiamento del brano “Cold Blue Steel” (MagMusic, Rumore – Napoli – 2015)
Dicono di lei:
“Il cantato di Mina Carlucci è un cantato perfetto, si avvertono gli studi ma, allo stesso tempo, lei ricerca una chiave di lettura diversa che non faccia diventare il tutto mero esercizio di stile” Giuseppe Gioia – Una Banda di Cefali
“Non esiste cornice migliore: c’è la fresca disperazione della voce di Mina Carlucci, un diamante raro e prezioso che scuote l’anima con i suoi acuti precisi come frecce emozionali che mirano dritte ai sensi” Radio Interstella