Quali sono i formati per la distribuzione digitale?

Una guida pratica per rendere il processo di distribuzione rapido e privo di intoppi.

La distribuzione digitale è ormai un passaggio obbligato per tutti gli artisti intenzionati a raggiungere il grande pubblico. Dall’Indie al mainstream, il mercato discografico è cambiato. Ogni artista deve prenderne consapevolezza e conoscerne i meccanismi in modo da non incorrere in errori che potrebbero rallentare i processi di distribuzione. L’errore più ricorrente consiste nel fornire, alle etichette e/o ai distributori, i master in formato MP3 spinti dalla consapevolezza che “verranno convertiti e compressi prima del lancio“. Inutile dire che questa convinzione è  errata e spesso comporta ritardi nel processo di pubblicazione.

Qualora il lavoro in studio sia stato completato e l’album sia stato sottoposto a mastering, è importante fornire i file in formato WAV, FLAC, AIFF  o altro formato lossless che abbia una frequenza di campionamento di 44.1 kHz a 16 bit.

Qualora sia necessario sottoporre i brani mixati al processo di mastering è vivamente consigliabile inviare i file in formato WAV alla frequenza di campionamento nativa (ovvero la stessa frequenza di campionamento utilizzata in fase di registrazione che presumibilmente sarà 44.1 – 48 – 88.2 – 96 – 192 kHz a 24 bit.